THE POINT OF PERCEPTION

2009, Madi Boyd (UK)

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Il Green Pass sarà richiesto e verificato dallo staff di Illusion all’ingresso tramite l’apposita App VerificaC19, la quale consente di effettuare le verifiche delle certificazioni anche in assenza di connessione internet (modalità offline) e di non registrare nel dispositivo del verificatore i dati delle certificazioni sottoposte a controllo. VerificaC19 è direttamente derivata dalla versione europea, in applicazione del principio di minimizzazione dei dati di cui all’art. 5 del Regolamento 2016/679 (EU), e riduce al minimo il numero di dati visualizzabili dall’operatore nel pieno rispetto della normativa privacy.

Maggiori informazioni sul sito https://www.dgc.gov.it/web/

The Point of Perception è un progetto collaborativo tra l’artista Madi Boyd e i neuroscienziati Mark Lythgoe e Beau Lotto.

Il progetto è un’installazione artistica immersiva che esplora le ambiguità della percezione. Usa l’illusione nello spazio per disorientare, offrendo allo spettatore le informazioni visive sufficienti per essere al “punto critico” della comprensione percettiva.
È un ambiente incerto, astratto, ma spettacolare, progettato per sopraffare lo spettatore.

The Point of Perception cerca di individuare quando e come una forma emerge da un campo visivo privo di forme.

L’opera è visivamente accattivante e crea un emozionante momento esperienziale per gli spettatori oltre a permettere loro di riflettere sulla consapevolezza della propria percezione.

Pertanto non è semplicemente l’illustrazione di un’illusione o un esperimento scientifico, ma fornisce un’esperienza artistica alla quale le persone di qualsiasi età possono prender parte e con la quale divertirsi.

Le illusioni ci ricordano che ciò che vediamo non è un riflesso di ciò che è “là fuori” ma mostra ciò che è stato utile vedere per gli esseri umani in passato, e conferma quanto sia robusto il sistema visivo umano.
L’installazione si chiede perché ci piacciono le illusioni e quali sentimenti generino.

La natura astratta del lavoro consente alle persone di provare una serie di sentimenti e creare le proprie narrazioni, e quindi capire qualcosa di più su sé stessi.

Madi Boyd

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